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"Sono sedici i racconti che Peppe Arena ci regala, traendoli dalla propria memoria, da quella della sua famiglia e di tutta la comunità 'spilingota' che in estate risiedeva 'a Marina', ovvero a Santa Maria. Ricordi, narrazioni di fatti accaduti, dicerie, a volte semplici pettegolezzi, che dipingono luoghi in parte distrutti, che ritraggono e danno voce a persone lontane nel tempo e nello spazio, che fanno respirare profumi oramai scomparsi. Lo scrittore, così come un bravo giardiniere fa riaffiorare piante che sembravano spente, fa rivivere un passato che realmente non esiste più e che, pur vicino a livello temporale, appare invece lontanissimo se consideriamo le analogie; più prossimo, di certo, al tempo dei primi coloni greci sbarcati in Calabria che ai nostri giorni. Nei racconti, tuttavia, non c'è malinconica nostalgia, né un triste lamentarsi del tempo andato; il passato è stato vissuto a pieno, nonostante tutto, e la gioia nel ricordo è talmente nitida che per chi non c'era resta il rammarico di non esserci stato."